Stringiti a me

una storia ispirata all'eccidio di Montemaggio

di Federico Romagnoli

con UgoGiulio Lurini e Silvia Franco
regia Giuliano Lenzi
assistente alla regia Manuela Marchionni
allestimento Porciatti&Fagioli
costumi Marco Caboni
suoni Marco Bianciardi

Seduti al tavolo del loro immutato, asettico salotto, solo a tratti contaminato dai suoni provenienti dall’esterno, il prof. Chiurco e sua moglie Elisabeth vivono la loro quotidianità fatta di minestrone e solite conversazioni, tra ricordi intimi e segreti ancora non rivelati, e gl’incerti tentativi di rielaborare un passato ingombrante, con la con danza, la complicità e a tratti l’insofferenza tipiche di una coppia insieme da vari decenni.

È il 1970.

Poi, di colpo l’azione arretra di 26 anni, alla complicata notte tra il 29 e il 30 marzo ‘44: i toni si fanno concitati, le contrapposizioni radicali.

La tragedia è vicina all’epilogo, ma ci sarebbe ancora la possibilità di scegliere, di deviare il corso degli eventi.

Una storia di fantasia ispirata a fatti e personaggi reali, il tentativo di ripercorrere i tragici eventi dell’eccidio del Montemaggio da dentro la testa di colui che secondo molti ne fu l’ispiratore e il principale responsabile, e di sua moglie.

Il progetto nasce su iniziativa dell’Assessorato alla Cultura per ricordare la figura del partigiano Vittorio Meoni, unico sopravvissuto all’eccidio del Montemaggio, a pochi mesi dalla sua scomparsa.
In un momento storico in cui i fantasmi del fascismo sembrano riaffacciarsi con particolare virulenza, anche i linguaggi dell’arte possono essere uno strumento di riflessione e di consapevolezza, che pur nella complessità delle sfaccettature della realtà che l’arte deve saper cogliere, aiutino anche i più giovani spettatori, cui tali eventi appaiono ormai tanto distanti, a collocarli nella loro giusta dimensione storica.

A tale scopo, mentre cercavamo di acquisire quanta più documentazione storica possibile, abbiamo affidato la drammaturgia a un giovane scrittore, che sapesse parlare il linguaggio delle nuove generazioni, evitando di cadere in intenti meramente rievocativi, che non ci competono, ma offrendo attraverso la narrazione teatrale lo stimolo alla riflessione.
Dello spettacolo sono già previste, in collaborazione con l’ANPI, alcune repliche in festival resistenti della provincia di Siena, e si intende inoltre proporlo, in collaborazione con l’Assessorato all’istruzione, alle scuole medie e superiori per il prossimo anno scolastico.

una produzione Comune di Siena – Assessorato alla Cultura
con il sostegno di ANPI Comitato Provinciale Siena e UNICOOP Firenze Sezione Soci Siena.